La trascrizione riproduce fedelmente l´originale compresi gli errori, segnalati da [sic] nei casi in cui l’errore potrebbe essere interpretato come un refuso, o seguiti dalla forma corretta [recte:]. Si conservano la forma dell’indirizzo e della datazione, le sottolineature sia semplici che doppie (mentre la sottolineatura tripla o quadrupla è segnalata in nota), i capoversi (quando è possibile individuarli, soprattutto in mancanza di un punto alla fine del rigo) e la punteggiatura, mentre si normalizza l’uso delle maiuscole, in quanto difficilmente distinguibili dalle minuscole1 e degli accenti. Si mantengono le formalità iniziali e finali. Il segno [...] indica una lacuna, sia nel caso che una o più parole siano illeggibili, sia nel caso che la carta sia mutila: una nota espliciterà i motivi della lacuna. Le parole cancellate dall’autore sono barrate, es: lunedì; le parole cancellate, ma non leggibili sono segnalate con xxx. Le parole di dubbia lettura sono seguite da [?]. D´altra parte, ogni testo racchiuso tra [ ] indica un intervento editoriale, come lo scioglimento di alcune abbreviazioni e di alcuni segni tachigrafici. Per le lettere trascritte da pubblicazioni precedenti, gli interventi editoriali in esse presenti sono segnalati da ‹ ›. Le parentesi presenti nell’originale, indipendentemente dalla forma, nella trascrizione vengono sempre rese con parentesi tonde ( ). Le aggiunte interlineari sono racchiuse tra / se sovrascritte e tra / se sottoscritte. Le parole aggiunte a margine sono racchiuse da / /, con l’indicazione, tra [ ], della localizzazione dell’aggiunta. L’uso di un font diverso, ossia Courier, evidenzia eventuali parti prestampate nelle fonti.
Si trascrivono i testi musicali, mentre gli elementi grafici rilevanti si riproducono in facsimile.
Non si sciolgono le abbreviazioni di uso comune e quelle elencate qui di seguito:
aff. aff affezio.mo aff.mo aff.mo aff.mo affez.mo affi affse affez. | per | affezionato, affezionatissimo, affettuoso/i, affettuosamente, affezionati |
Cav. | per | Cavaliere |
Comm.re o Comm Commre | per | Commendatore |
C° | per | Compagno |
Ci | per | Compagni |
corr: | per | corrente |
dev.to o dev. dev.tmo devot.mo devmi devtmo devt devtmo devmo |
per | devoto, devotissimo, devotissimi |
D:r | per | Dottore |
egr. Ego Egi | per | egregio Egregi |
id | per | idem |
ill.mo Ill.mo Ill.ma | per | Illustrissimo Illustrissima |
L o £ | per | Lire |
M (nei timbri postali) | per | Mattino |
M.o M:o | per | Maestro |
medmo | per | medesimo |
N (nei timbri postali) | per | Nachmittag (pomeriggio) |
Obb.mo Obb.mo obblig.mo obblmo | per | Obbligatissimo |
On. | per | Onorevole |
opp. | per | oppure |
S (nei timbri postali) | per | Sera |
S. | per | San/Santo |
S.V. | per | Signoria Vostra |
SS.VV | per | Signorie Vostre |
Uff. | per | Ufficiale |
V (nei timbri postali) | per | Vormittag (mattino) |
Non si sciolgono neppure le abbreviazioni degli anni e dei mesi, come ’892 per 1892, e 8bre per ottobre.
1. In molti casi la grafia di Puccini non consente di decidere con sicurezza se ha inteso scrivere una lettera maiuscola o minuscola. Ciò è particolarmente vero per lettere che scriveva con tratti quasi uguali per maiuscole e minuscole (per esempio a, c, m, t), mentre nei casi di lettere che hanno tratti chiaramente diversi (per esempio b, r) la decisione è più facile. Proprio a causa di questa difficoltà non si può né sostenere né escludere che Puccini abbia fatto un uso consapevole di maiuscole e minuscole.